Terra di Ciona non poteva che essere biologica, perché ritengo che sia ancora il miglior modo per fare un prodotto eccellente che faccia bene alla salute e che rispetti la terra in cui vivo con i miei figli. Faccio tutto nel modo più organico, equilibrato e conservativo possibile.  Non rinuncio però all’innovazione, anzi penso sia utile per avere un prodotto più buono e più sano.

Terra di Ciona è un’azienda certificata biologica dall’Icea. Non credo che un’etichetta garantisca totalmente, ma mi sembra serio essere certificati da un organo super partes. Molti dicono che il biologico è un bluff, che ci sono gli imbroglioni, che il prezzo non è giustificato. A me sembrano pretesti un po’ interessati. C’é un metodo, è certificato a livello internazionale, è serio, è scientifico. Non è poco. Ci sarà anche chi fa il furbo, ma questo non è un motivo sufficiente per non provare a fare le cose per bene.

Oltre ad Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) sono associata a Slow Food e Civiltà Contadina, perché condivido profondamente la filosofia di queste associazioni che promuovono rispettivamente la cultura del cibo di qualità e la conservazione delle antiche sementi.

 

Icea, Aiab, Slow food, Civiltà contadina

Pur essendo certificati biologici sia io che il mulino Nadalutti che macina i miei grani, non son riuscita a convincere Max il panettiere di Aiello a fare la stessa scelta. Per questo motivo non posso mettere il marchio biologico sui prodotti trasformati che vendo. Con l’obiettivo di avere la massima qualità, mi sono proposta di scegliere i migliori partner per ottenere il miglior prodotto.
Oltre al metodo biologico pratico alcuni principi della permacultura e dell’orto sinergico. Ho seguito corsi, letto libri, parlato con esperti e sperimentato molto. Sono giunta per ora ad una mia conclusione: non esiste un unico metodo a cui aderire, ma è l’insieme delle informazioni mescolate in un solo paiolo e dosate in base alla necessità.
Ogni terra è una storia a sé che può raccontare solo chi la conduce.