Il pescheto biologico
AGGIORNAMENTO: 1° classificata come “pesca più buona” nella categoria “a pasta gialla” della “Mostra delle Pesche” 2023 di Fiumicello.
Terra di Ciona nasce con l’impianto di un pescheto bio di varietà prevalentemente tradizionali e scelte sulla base della loro qualità gustativa. Ho deciso di coltivare le pesche perché vivo in una zona vocata a questa cultura ma non c’era ancora stato chi avesse osato lanciare la sfida del biologico, trattandosi notoriamente una coltivazione difficile. Tutti mi hanno sconsigliato di farlo e ancora oggi c’è chi mi guarda con diffidenza. È stato e continua ad essere difficile ma un pescheto sostenibile e biologico mi sembra l’unica scelta possibile per tutelare l’ambiente in cui vivo e i miei clienti visto che le pesche sono in cima alle classifiche dei frutti con i maggiori residui chimici.
Buone appena raccolte
La pesca è un frutto che, per essere gustato alla sua massima qualità, deve essere raccolto in prossimità della maturazione e consumato entro pochi giorni. Venendo a vivere a Fiumicello molto amici ci parlavano dei loro ricordi di infanzia, delle pesche profumate che si trovavano una volta e della differenza con i frutti duri ed insapori che spesso si trovano oggi in vendita. Ecco questo è il gusto che cerco di proporvi con le mie pesche. Il mio sistema di piccoli numeri si basa tutto sulla raccolta al momento giusto e sulla consegna tempestiva in modo che il frutto preservi al meglio le sue caratteristiche. Per questo ho deciso di coltivare anche molte varietà bianche più delicate da trattare ma più ricche di aromi.
Varietà tradizionali
Le varietà sono innumerevoli e coprono il periodo tra fine giugno e agosto. La sfida è difficile e ogni anno si rinnova. Ma le pesche sono buone anche se pochine e preziose. Oltre alle bianche abbiamo le gialle e anche le nettarine (pesche noci).
Tra queste ci sono: Maria Bianca (bianca), Iris Rosso (bianca), Maria Delizia (bianca), Red Haven (gialla), Rosa del West (bianca) e la Sant’Anna (gialla).